Sos Barbagianni

È un progetto finalizzato alla conservazione del Barbagianni (Tyto alba) in Lombardia, un rapace notturno legato agli ambienti agricoli, dove nidifica a contatto con l’uomo, prevalentemente nelle cascine, in silos e fienili.

È una specie presente in tutto il mondo, ma sull’orlo dell’estinzione in Pianura Padana, a causa delle ristrutturazioni delle cascine che sottraggono siti idonei alla riproduzione, alle trasformazioni ambientali e alla mortalità indotta dall’uso dei rodenticidi anticoagulanti e dall’impatto con il traffico veicolare.

Il Barbagianni è un prezioso alleato degli agricoltori nella lotta ai roditori; è stato calcolato che una coppia riproduttiva predi in un anno circa 6.000 tra topi e arvicole, contribuendo così a tenerne sotto controllo le popolazioni.

Tra le specie maggiormente predate in Pianura Padana figurano l’Arvicola campestre (Microtus arvalis) e il Topo selvatico (Apodemus sylvaticus), tra le più dannose alle colture.

I rodenticidi anticoagulanti di seconda generazione, largamente impiegati nella lotta ai roditori, a causa della loro tossicità rappresentano una minaccia anche per numerose altre specie animali, tra cui cani e gatti. Oltre alla pericolosità per le specie non target, questi veleni presentano peraltro altre controindicazioni, come una perdita dell’efficacia nel tempo, costi che spesso sono superiori ai vantaggi e un generale inquinamento ambientale.

Il Barbagianni data la specializzazione nel predare i roditori è tra le specie maggiormente soggette a mortalità per gli anticoagulanti. In Inghilterra il 90% degli individui trovati morti e analizzati presentava concentrazioni di questi veleni, mentre specie come i ratti (Rattus norvegicus e Rattus sp.) e il topo domestico (Mus domesticus), target dei rodenticidi, compaiono nella dieta nella dieta del Barbagianni con una frequenza fino al 20%.

Cosa facciamo

La Strategia:

Per elaborare una strategia di tutela efficace sul lungo termine, è necessario coinvolgere gli agricoltori sia perché agevolino il progetto, sia per sensibilizzarli sulle problematiche legate ai rodenticidi anticoagulanti di seconda generazione, proponendogli delle alternative ecologiche, che non prevedano l’uso di veleni, promuovendo così un cambiamento dei comportamenti riguardo ai sistemi di contrasto ai roditori.

Per questo motivo abbiamo coinvolto i seguenti portatori di interesse:

      • la Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) Lombardia, per raggiungere 2000 agricoltori suoi associati in tutta la pianura lombarda.
      • Il Distretto Neo Rurale Dinamo, un distretto agricolo che unisce agricoltori del magentino e dell’abbiatense, rappresenta una delle aree di studio del progetto dove verranno sperimentate alcune azioni del progetto.
      • L’Azienda Ekommerce, che finanzia parte del progetto, produce le trappole per roditori Ekomille che non utilizzano veleni ma un sistema elettromeccanico capace di catturare in maniera istantanea i roditori appena cercano di mangiare l’esca.

Le Azioni:

      • Per tutelare il Barbagianni, è necessario valutare per prima cosa la sua distribuzione e individuare i siti di presenza secondo due modalità:
      • Grazie a CIA Lombardia verrà realizzato un monitoraggio a scala regionale, inviando a 2.000 agricoltori un questionario sulla presenza della specie nella loro azienda agricola.
      • In aree di studio specifiche verranno realizzati monitoraggi specifici percorrendo in auto di notte itinerari a campione al fine di localizzare gli individui in caccia, in volo o posati su posatoi lungo la strada.
      • Sulla base dei risultati del monitoraggio, verranno individuati i problemi di conservazione e le esigenze ambientali del Barbagianni nei siti di presenza, per elaborare un modello di idoneità ambientale, utile a individuare le aree più adatte ad ospitare la specie.
      • In questa fase individuate le aree di presenza e quelle idonee, verranno posizionate delle cassette nido nelle aziende agricole, così da favorire e assicurare la riproduzione.
      • Verranno organizzati workshop dimostrativi per illustrare agli agricoltori il funzionamento delle trappole Ekomille e verrà organizzato un convegno sui risultati del progetto.

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